Il presente sito web utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti. Proseguendo nella navigazione acconsentirai all'informativa sull'uso dei cookies.

Soluzioni contro l’umidità di risalita

0

Tecnologie e tecniche di intervento per arrestare il processo di risalita dell’umdità dal terreno verso le murature

SISTEMI IN USO

Come citato nei capitoli precedenti per risolvere il problema dell’umidità non esiste “la soluzione”.
Compito del professionista è analizzare in loco la situazione e proporre una serie di interventi atti a risolvere definitivamente il problema. Il mercato propone una serie di soluzioni elencate di seguito le quali però non risolvono il problema alla radice, con l’arresto della risalita capillare.

TAGLIO DEL MURO:

Consiste nel praticare a circa 10-20 cm dal terreno un taglio netto dei muri con l’applicazione di una lamina metallica o sostanze resinose che agiscono da barriera alla risalita dell’umidità.
Il sistema è il più obsoleto.
Non da risultati certi nelle pareti contro terra, nei muri misti a sassi o irregolari ed è di difficile applicazione in presenza di tubature o impianti vari che possono essere danneggiati.
Inoltre la muratura a contatto del terreno sottostante alla barriera non viene ad essere risanata.
INIEZIONI DI PRODOTTI SOLIDIFICANTI (iniezioni chimiche):
L’applicazione prevede tramite forature l’introduzione diretta nelle murature di prodotti a base siliconica o di resine che creano una barriera alla risalita dell’umidità. Le problematiche nascono dalla difficoltà che nell’introduzione il prodotto si distribuisca in modo non uniforme in tutta la muratura lasciando dei passaggi in cui l’umidità viene ad essere veicolata con più vigore, creando degli effetti detti “sifone” visibili con macchie a zone e conseguente danneggiamento degli intonaci.

INTONACO MACROPOROSO

Viene anche denominato intonaco DEUMIDIFICANTE.
E’ un intonaco che va applicato sulle superfici esterne per uno spessore di 3 cm e per un’altezza che superiori abbondantemente la zona di manifestazioni di umidità, in grado di far evaporare più umidità di quella che il muro riesce ad assorbire dalla risalita. Non deve essere applicato nei muri interni perché l’evaporazione dell’umidità crea problemi di altra natura quali muffe aumento dell’umidità relativa,abbassamento della temperatura. Nel tempo perde parte della sua efficacia a causa dell’accumulo dei sali trasportati dall’umidità dal terreno che ne possono saturare la porosità.

METODO KNAPEN

Metodo riscoperto attualmente dal mercato, ma già usato negli anni trenta.
La versione moderna viene presentata con cartucce di plastica che vengono inserite nel muro dopo aver praticato un foro per 2/3 dello spessore del muro.
Il foro deve essere inclinato e ad una distanza di 20 cm l’uno dall’altro ad un’altezza di circa 20 cm dal pavimento.
Inserendo all’interno dei fori, delle cartucce apposite, si genera un ricambio d’aria interno che dovrebbe permettere l’asciugatura del muro.
Il metodo è invasivo e di difficile applicazione. Le forature eseguite abbassano l’isolamento termico delle murature.
Introducendo aria dall’esterno con temperatura diversa inoltre si creano nella muratura effetti di condensa.

METODO ELETTROSMOTICO (Inversione di polarità,Cortocircuitazione,Compensazione di carica).

Il metodo consiste nell’apporre nelle murature un potenziale elettrico con il polo negativo verso terra. La molecola dell’acqua dipolare si orienta verso terra e la risalita verso la muratura viene arrestata. L’intervento per l’introduzione della tecnologia prevede l’applicazione direttamente nelle murature di una rete metallica conduttiva o di barre collegate ad un generatore elettrico esterno.
Il metodo teoricamente si può considerare efficace anche se molto invasivo.
I limiti sono legati allo spessore delle murature,alla presenza di sali nonché all’aumentare della resistenza elettrica dovuta all’asciugatura dei materiali.
Rientrano in questa categoria altri due sistemi chiamati a cortocircuito e compensazione di carica i quali presentano le stesse caratteristiche nell’applicazione e nei limiti del precedente.
Il primo metodo annulla la differenza di potenziale elettrico naturale presente tra il terreno e la muratura
Il secondo metodo interviene nelle correnti elettrostatiche presenti all’interno dei capillari.

METODO ELETTROFISICO (Impulsi magnetici).

La tecnologia elettrofisica è composta da una centralina elettronica estremamente sofisticata e di dimensioni ridotte, che installata all’interno dei locali da risanare emette un debole segnale elettromagnetico interagendo con le forza elettrostatiche presenti nei capillari dei materiali edili, impedendo la risalita dell’umidità nelle murature.
All’interno dell’area coperta dal segnale elettromagnetico emesso sono coinvolte nel risanamento tutte le murature nonché i pavimenti.
L’installazione è veloce, non invasiva, non richiede opere murarie, senza conduttori elettrici o barre ma solo il posizionamento della centralina direttamente sulla muratura, ad un’altezza di circa 2 mt dal pavimento con l’alimentazione elettrica a 230 Volt.

85%
85%
Rating
  • Qualità
    8
  • Giudizio complessivo
    9
  • Rating Utente (Voti)
    5
Condividi.

Lascia una risposta